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Il disastro della centrale di Chernobyl è dell'autunno 1986: l'effetto di quella sciagura sull'opinione pubblica italiana fu enorme, e altrettanto importante fu il ruolo dell'informazione o, per meglio dire, disinformazione. I corposi interessi economici del partito dei petrolieri e del gas, ostile all'affermarsi dell'industria nucleare in Italia, e il disagio istintivo nei confronti di una tecnologia sconosciuta e ritenuta letale ebbero la meglio sulla valutazione razionale dell'accaduto. Si arrivò così al referendum e, soprattutto, alle conseguenze per la politica energetica italiana che dal referendum furono, anche arbitrariamente, fatte discendere. Francesco Corbellini e Franco Velonà ricostruiscono con efficacia e lucidità quegli avvenimenti, il contesto politico e industriale, le scelte fatte, le reazioni suscitate. Torna così in primo piano un periodo storico che vide al lavoro persone e competenze di enorme valore; ma emergono anche strumentalizzazioni e condizionamenti che in quelle vicende hanno avuto un ruolo non secondario. Una storia che valuta le decisioni prese e indica le soluzioni opportune per superare una crisi energetica sempre più preoccupante. Prefazione di Piero Angela.